Applicazioni

In questa sezione vogliamo raccogliere alcune considerazioni sui processi di produzione in un’azienda gestibili dal nostro prodotto.

La nostra esperienza al fianco di diverse imprese, ci ha fatto conoscere a fondo le esigenze aziendali permettendoci di interagire loro anche grazie allo sviluppo dei software di supporto.

Produzione - Dna Azienda | Gestione dei processi di produzione all'interno dell'azienda

Processi di produzione

Z

Ciclo di lavorazione

Il ciclo di lavorazione è una sequenza ordinata e razionale di operazioni necessarie per creare da un prodotto grezzo o una o più materie prime, un prodotto finito. La definizione “ciclo di lavorazione”, un tempo propria delle industrie meccaniche, è adesso di uso più generalizzato.

Z

Capacità infinita e finita

Per capacità finita si intende un processo di produzione con dei limiti (esempio orario di funzionamento macchine). La capacità infinita invece non tiene conto dei limiti del nostro sistema produttivo.

Z

Pianificazione del fabbisogno materiali (MRP)

E’ un sistema computerizzato per programmare il solo fabbisogno dei materiali, delle lavorazioni, e per controllare le giacenze. Il sistema ragiona a capacità infinita.

Z

Pianificazione delle risorse di fabbricazione (MPR II)

E’ un ampliamento del MRP, che si è trasformato in modulare, per cui può pianificare tutte le risorse di un’azienda, quali: la fabbricazione, le macchine operatrici, il personale diretto, la manutenzione, le risorse finanziarie, quelle amministrative, l’analisi di marketing. Il sistema ragiona a capacità finita.

Z

Capacity planning (CRP)

L’algoritmo MRP ragiona a capacità infinita, non tenendo conto dei limiti di capacità delle risorse di produzione. Per questo è nato il CRP ,algoritmo che riceve in input dal MRP gli ordini di produzione, le quantità e le date di produzione prevista, combina questo piano con i tempi di produzione, estratti dai cicli di produzione, e calcola il fabbisogno di ore di lavoro per ogni reparto, macchina o operaio, permettendo di verificare la disponibilità di tempo. L’output è chiamato Piano del fabbisogno delle risorse, o anche Diagramma di Manhattan; esso permette di bilanciare il fabbisogno di lavoro con la disponibilità reale, diventando così uno strumento chiave per la pianificazione a capacità finita.

Z

Piano principale di produzione (MPS)

E’ il documento per la pianificazione della produzione, dal quale derivano il piano degli acquisti, il piano di produzione dei singoli reparti, ecc. e la disponibilità prevista del prodotto. Lo MPS copre un arco temporale ed è diviso in periodi, ad esempio in settimane. Per ogni periodo ed ogni prodotto finito definisce le quantità da produrre.

Produzione - Dna Azienda | Gestione dei processi di produzione all'interno dell'azienda

Costi di produzione

Z

Costi fissi

I costi fissi in una lavorazione son quelli che rimangono stabili anche all’aumentare degli articoli prodotti.
Esempi: gli stipendi e il contratto d’affitto dei locali.

Z

Costi semi-variabili

I costi semi variabili invece sono costi che in parte dipendono dai livelli di produzione e in parte ne sono indipendenti.
Esempi: l’energia elettrica e parte di manutenzione.

Z

Costi variabili

I costi variabili sono costi che variano totalmente in base al livello di produzione.

Esempio: le materie prime.

Z

Costi unitari

Il costo unitario equivale al costo medio di ogni singolo articolo prodotto. Si calcola facendo il costo totale diviso il numero degli articoli prodotti.

Z

Costi diretti

Il costo diretto è un costo che ha un’origine certa. Sono costi che possono essere attribuiti solamente ai costi di produzione dell’articolo.

Z

Costi speciali o specifici

Si riferiscono in maniera esclusiva all’oggetto osservato; ad esempio, l’ammortamento di una risorsa tecnica usato esclusivamente per un prodotto/servizio/commessa.

Z

Costo pieno

In generale, il costo pieno (full costing) è una definizione di costo che tiene conto di tutte le componenti di spesa sostenute (costi generali, oneri finanziari, imposte). Tale configurazione permette di non trascurare alcun costo, ma necessita di un processo di attribuzione dei costi molto dettagliato e complesso.

Il costo pieno integra il costo diretto con la quota di costi che derivano dall’allocazione dei centri ausiliari (detti anche funzionali) sui centri principali. Per questo, la definizione di costo pieno ha significato solo per i centri definiti come “principali”. In tale accezione, trova applicazione come indice principale dei sistemi di controllo di gestione.

Z

Costo comune

Sono costi non collegabili ad un unico oggetto di osservazione, come ad esempio il costo del personale del reparto IT o sistemi informativi.